Continua la polemica a distanza tra il San Bartolomeo Calcio e la Dianese&Golfo, in merito alla questione della gestione dell’impianto sportivo del Comune di San Bartolomeo al Mare. Questa volta a parlare è Mario Mossello, direttore generale del club gialloblu:
In merito alla risposta della signora Claudia Bestoso, rispondo che qui non si parla di cifre, ma solamente di equo indennizzo di spese vive, luce e gas (l’acqua è pagata dal Comune). Il fatto che chiedano 200 euro a partita e 150 ad ogni allenamento (più IVA) è qualcosa di incredibile. Gli incontri, come dice la Bestoso, non sono andati a buon fine solo perché questa società non ha accettato queste condizioni. La vicepresidente della Dianese&Golfo, piuttosto risponda come mai sulle fatture emesse la scorsa stagione, vi era la dicitura “affitto campo”, cosa vietata dalla legge, in quanto un privato non può subaffittare una struttura pubblica. L’articolo 32 della Costituzione cita esattamente questo concetto importante: la Repubblica Italiana tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e nell’interesse della collettività. L’art 114 sancisce, invece, i diritti e i doveri del Comune. Il Comune è l’Ente territoriale di base, dedicato agli interessi della popolazione locale. Si definisce per le sue caretteristiche di centro abitativo, nel quale si svolge la vita sociale pubblica dei suoi abitanti. Il San Bartolomeo Calcio è la società calcistica del Comune di San Bartolomeo al Mare e quindi l’impianto sportivo è un diritto di tutti i nostri tesserati. Non possiamo accettare determinate condizioni e per questo motivo ci siamo affidati ai nostri legali per far luce su questa vicenda.