Argentina: Serie D oppure ricominciare da una categoria più bassa?

Si fa sempre più caldo e intricato il futuro della società di Arma di Taggia. Dato ormai per certo l’arrivo della famiglia Del Gratta e di Dino Miani all’interno della Sanremese, ora è da capire quale sarà la soluzione più giusta per l’Argentina Arma. Il budget dei rossoneri per la prossima stagione si aggira intorno ai 180 mila euro, una cifra molto vicina a quella che ha speso quest’anno il Finale di Buttu. Il primo tecnico contattato da Dino Miani è stato Andrea Caverzan, che però ha preferito declinare l’offerta, per continuare a seguire il progetto tecnico iniziato con il Ventimiglia due stagioni fa. La domanda che mi pongo è: che senso ha spendere una cifra del genere per mantenere una società che non può avere un futuro in una categoria importante e dispendiosa come la Serie D? E ipotizzando una salvezza nella prossima stagione, chi continuerebbe a investire negli anni a venire? L’amministazione del Comune di Taggia non ha mai manifestato l’intenzione di aiutare concretamente la famiglia Del Gratta per rendere a norma il campo Ezio Sclavi per il campionato di Serie D: non è forse più giusto riportare l’Argentina in una dimensione più consona, ad esempio in un campionato di Prima Categoria o al massimo una Promozione, dando così la possibilità a tanti giovani di mettersi alla prova in categorie comunque impegnative, con l’obiettivo poi di far andare i più bravi a provare per la Sanremese? Una cosa è certa, la famiglia Del Gratta e Dino Miani hanno fatto vivere ad Arma alcune stagioni di grande calcio, ma bisogna fare i calcoli con la realtà e una categoria inferiore non deve essere considerato come un fallimento, ma solamente l’inizio di un progetto più funzionale dal punto di vista economico e tecnico.

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