Il 10 ottobre di due anni fa l‘Argentina perdeva un pezzo importante della sua storia. Moriva, stroncato da una malattia infame quanto incurabile, Angelo Viale. Lo storico ex dirigente dell’Argentina, sempre presente per quanto possibile a tutte le partite in casa e in trasferta, si spense all’età di 61 anni all’ospedale di Sanremo. Nativo di Arma di Taggia Angelo, nella vita aveva lavorato come netturbino, ma nel calcio ha avuto sempre la sua più grande passione.
Ecco i ricordi di alcune persone che lo hanno conosciuto nel corso dei suoi anni da dirigente nell’Argentina Arma.
MASSIMO STECCA (attuale dirigente dell’Argentina):
Anno 1981, allo Sclavi di Arma di Taggia quella domenica si giocava Sanremese-Padova, valida per il campionato di Serie C1. La tribuna era piena di tifosi padovani, il Padova, infatti, era molto seguito in quegli anni. Ad un certo punto la palla esce in fallo laterale, vado per batterla e i tifosi mi insultano in ogni modo, io gentilmente li mando a quel paese e lì succede il finimondo! Ricordo che Viale intervenne per difendermi, ma, vista la situazione, i carabinieri decisero di mettere Viale nella loro camionetta per motivi di sicurezza. Mi diceva sempre:”Sei in debito con me, mi hai fatto vedere la partita nella camionetta dei carabinieri”. Quanto vorrei incontrarlo ancora…
LUCA FIUZZI (bandiera dell’Argentina e attuale capitano):
Penso, come te e tanti altri d’altronde, di avere tanti ricordi di Viale. Ma vorrei ricordarlo per l’amore che aveva per l’Argentina e per noi ragazzi, soprattutto in questo momento dove tanta gente si è dimenticata di questa società. Mi ricordo che 2 giorni prima dello spareggio con il Magra Azzurri, mi disse che avrei dovuto fargli il favore più grosso della sua vita:”Dovete vincere lo spareggio a tutti i costi, perchè voglio vedere l’Argentina in Serie D, poi posso anche morire felice”. Io gli risposi che piuttosto avrei preferito perdere la partita pur di vederlo ancora in vita e lui si arrabbiò e se ne andò. Dopo 5 minuti tornò a cercarmi:”Ti conosco da quando sei nato e sono sicuro che realizzerai il mio sogno”. Sono veramente felice che insieme ai miei compagni, riuscimmo a realizzare ciò che sognava.
GIANCARLO MORGANELLA (ex magazziniere dell’Argentina):
Angiolino odiava che lo chiamavamo così, solo da me e da Salvatore Ciaramitaro lo accetava. Ricordo che mi raccontava quando andò a fare il magazziniere all’Inter per una settimana e poi non fu preso perchè il posto lo diedero ad un raccomandato da Pilliteri, ex sindaco di Milano. Quando Pilliteri fu arrestato, a seguito dell’inchiesta Mani Pulite, andò al circolo del Milan sul lungomare di Arma e si ubriacò di birra e si mise a cantare. Poi oqni volta che mangiavamo insieme il coniglio fatto da Maura (la moglie di Franco Baccini, che all’epoca gestiva il bar) bagnava con la saliva i suoi pezzi, così nessuno glieli poteva prendere.
ALESSANDRO GALLESE (ex giocatore dell’Argentina):
Io mi ricorderò sempre di quando tirava il campo con la 127 bianca e che ci faceva salire con lui…nelle pozzanghere accelerava a manetta!
IVAN MIATTO (ex giocatore dell’Argentina):
In trasferta a 12 anni con la Uno bianca…e poi quando veniva a prendermi per andare ad allenamento e ci fermavamo a mangiare pane e porchetta……cosa gli racconto ai miei bimbi!
GIMMY CASSANO (ex giocatore dell’Argentina):
Ne ho uno divertente: eravamo al luna park delle Caserme Revelli, più precisamente sulla giostra dei calcinculo e qualcuno prese il codino e lo lanciò per festeggiare la vittoria e il giro gratis. Il codino finì perfettamente sulla testa di Viale, come se fosse una parrucca. Ricordo anche che io e altri due miei compagni restavamo nelle docce fino a tardi e puntualmente arrivava Viale a staccarci l’acqua calda per scherzare e ci diceva di muoverci, che doveva ancora pulire e andare a letto che era stanco.
ADRIANO DE PASQUALE (ex giocatore Argentina):
Mi capita spesso di ricordare che veniva a vedermi con la mia fidanzata Claudia e che mi chiamava sempre “Depin”. Poi mi faceva guidare la Uno alle Caserme Revelli.
CESARE BELTRAMI (ex giocatore Argentina):
Per chi come me è cresciuto alle ex Caserme Revelli, Viale rimane un albero secolare, un punto di riferimento, un ricordo indelebile. Ho passato la mia infanzia all’interno di quelle mura e lui viveva in una piccola roulotte. Ricordo quando tirava il campo e sembrava facesse il Rally e che aveva sempre la battuta pronta. Non dimenticherò mai la casacca dell’Argentina, l’odore degli spogliatoi…in questo meraviglioso capitolo della mia vita, Viale rimarrà sempre Viale!
ROBERTO SANTAMARIA (ex allenatore Argentina e vincitore del Torneo Martini):
Di Angelo (visto che non amava moltissimo essere chiamato con il suo nome vero Angiolino), ho un ricordo bellissimo perché legato alla mia grande passione, il calcio. Mi ha sempre seguito nella mia carriera calcistica, sia prima come atleta che dopo come allenatore, soprattutto quando sono stato nell’Argentina, nell’Arma 85 e nell’Arma Taggia.
Infatti negli ultimi nostri incontri, prima della sua scomparsa, si rammaricava del fatto che non fossi ad allenare ad Arma. Solo in una cosa andavamo in contrasto, la nostra fede calcistica, lui interista ed io juventino, quindi gli sfottò su questo argomento erano all’ordine del giorno, tanto che lui per ridere mi chiamava Sasha, per prendermi in giro su Zavarov.
Angelo è stato anche, insieme a Marco Ardoino, il mio primo dirigente accompagnatore nei miei inizi da allenatore con la mitica annata 1985.
Ultimo ricordo, che non potrò mai dimenticare, che quando veniva a pranzo a casa, alla fine da mia madre si faceva portare una banana ed il “brussu”…. sbucciava la banana e se la mangiava cosparsa abbondantemente con questo formaggio. Ahahah….una visione indelebile!
Ciao Angelo….anche se a volte un po’ “rompiballe”… ci manchi.
JONATHAN BERTEINA (ex giocatore Argentina):
Ricordo che io e mio fratello inventammo una canzone su di lui e faceva:
Viale la barba da tagliare, la motoretta da aggiustare, il campo da tirare….oohhhh Viale…
NIKOLAS TOMEO (ex giocatore Argentina):
Ogni giocatore dell’Argentina, sia di età infantile che adulta, si è fermato almeno una volta a parlare con Viale. Molte volte ironizzava sul modo di giocare di ogni singolo calciatore e spesso ti “faceva salire i 5 minuti”, ma era impossibile arrabbiarsi, perché sapevamo tutti il bene che ci voleva e com’era attaccato ad ogni singola persona, specialmente se eri un ragazzino. Non mi dimenticherò mai di quei pomeriggi prima di allenamento, si nascondeva e compariva alle tue spalle con quel solito stecchetto di liquirizia in bocca e faceva sempre finta di sputarti in testa…
Io andavo alle medie al Viale delle palme e alle 7.45 lo trovavo sempre là davanti con l’apetta che puliva i marciapiedi, ormai era una routine vederlo e farmi delle grandissime risate.
Per una cosa sola non andavamo d’accordo…che io sono juventino e lui era un interista sfegatato!
Il suo ricordo lo porterò sempre con me e auguro ad ogni ragazzino. che inizierà a giocare a calcio, di incontrare un VIALE nella sua vita…
SALVATORE CIARAMITARO (ex direttore sportivo Argentina):
Dico solo che Angelo era un carissimo amico…