Davide Brignoli, giocatore classe ’78 in forza all’Alassio FC, risulta il difensore più prolifico di tutto il ponente con ben 7 reti già realizzate. Brignoli è uno specialista dei calci piazzati, punizioni e rigori, infatti, sono sempre stati pane per i suoi denti. Un giocatore vero che in queste categorie “è tanta roba”, bravo a dirigere la squadra, a impostare la manovra e decisivo con i suoi gol, insomma il giocatore che tutti i mister vorrebbero avere. In carriera ha realizzato la bellezza di quasi 150 gol.

Come ti trovi ad Alassio?

Ad Alassio mi trovo benissimo e penso che la scelta fatta 3 anni fa di scendere in Terza Categoria è stata molto azzeccata.

Qual’è la tua soddisfazione calcistica più grande?

Ho fatto tutto il settore giovanile nel Genoa fino ad arrivare alla prima squadra e la più grande soddisfazione è stata proprio questa, da genovese e grande tifoso genoano, essere convocato in Serie B anche solo per essere tra i 18. Vedere la maglia rossoblù col mio nome entrare a Marassi è stata un’emozione indescrivibile e indimenticabile.

Il gol più bello?

Il gol più bello è senza dubbio quello realizzato in Sanremese-Pinerolo, Serie D, stagione 97/98 quando a fine anno vincemmo il campionato con Cichero allenatore.

Dopo il settore giovanile del Genoa, come si è sviluppata la tua carriera?

Dopo il settore giovanile nel Genoa ho vestito le maglie di Sanremese, Imperia, Villacidrese, Voghera e Savona, dove ho conosciuto mia moglie. Da lì la decisione di fermarmi in riviera dove ho iniziato un vero girovare di squadre: Loanesi, Golfodianese, Ovada, Bolzanetese, Cairese, Ventimiglia, Carcarese, Albissola, Andora ed ora Alassio.

Ti aspettavi l’Ospedaletti indietro di 8 punti dopo l’ottava giornata di campionato?

Sinceramente conoscendo il valore di alcuni giocatori di cui sono stato compagno di squadra, come Farsoni, Stamilla e Cadenazzi, non mi aspettavo fosse così distante dopo 8 giornate, ma il calcio è bello anche per questo…perchè non è una scienza esatta.

E se lo dice uno dei signori del nostro calcio c’è da crederci, merci monsieur Brignoli…chapeau!