I giorni precedenti a questo derby di Coppa Italia di Serie D, sono per lo più di attesa per le decisioni, da parte delle istituzioni preposte, in merito al divieto o meno di trasferta dei tifosi ospiti. La rivalità tra le due tifoserie è molto forte, e fino all’ultimo istante ci si aspettava di dover constatare, amaramente, l’ennesimo stop da parte di Osservatorio e Prefettura.
Fortunatamente il divieto ventilato non si è concretizzato e quindi la partita tra il Savona e la Sanremese, nello Stadio Bacigalupo, si preannuncia interessantissima, sia in campo e sia sugli spalti.
La novità più importante, per lo meno per gli ultras di casa, è senza dubbio la ritrovata unità di intenti tra le varie anime che compongono la tifoseria savonese. Avevo già avuto modo di assistere ad alcune partite del Savona, nella stagione passata, e, al di là del campionato fallimentare giocato dagli “Striscioni”, la divisione interna della tifoseria, con le Brigate 1907 assiepate nella parte alta della tribuna ed il resto dei gruppi in gradinata, aveva oggettivamente influito piuttosto negativamente sull’apporto corale alla squadra in campo. Non mi interessa di certo entrare nel merito delle diatribe che avevano portato i gruppi a fare questo genere di scelte, ma la decisione di tornare uniti per l’amore dei propri colori e della propria città risulta, a parere personale, azzeccatissima. Il risultato, infatti, nonostante gli spalti del resto della gradinata quasi desolatamente vuoti, è quello di una compattezza, dal punto di vista vocale e del sostegno, non da poco e di un’intensità del tifo davvero molto interessante.
Presenti insieme a loro, per questo derby del ponente ligure, anche gli ultras dell’Imperia, del Voghera e del Derthona.
Sul fronte opposto gli Ultras della Sanremese non sono tantissimi, così come specificato anche da una delle pezze affisse in balaustra che riporta testualmente la scritta “POCHI MA ULTRAS”, ma si fanno comunque notare e sentire come al solito. Presenti insieme a loro anche i gemellati di Albenga.
All’arrivo all’esterno del settore ospiti lanciano qualche coro contro i savonesi e poi si dirigono all’ingresso dello stadio, mentre la polizia provvede velocemente a chiudere i varchi in strada affinché le due tifoserie rimangano divise. Comincia quindi la battaglia a suon di cori, con insulti reciproci e lanci di sfida da entrambe le parti. Tutte e due le tifoserie, sistematesi sugli spalti, provvedono a ricordare ai propri rivali, a gran voce, episodi del passato che li hanno riguardati, nel bene e nel male, da vicino.
All’ingresso in campo delle squadre, la tifoseria del Savona organizza anche una coreografia grazie all’ausilio di numerose bandierine bianche e blu. Prima del fischio d’inizio, inoltre, la squadra di casa depone un mazzo di fiori proprio sotto il settore degli ultras savonesi, ed il gesto è accolto dall’applauso scrosciante di tutto lo stadio, compresi i tifosi ospiti.
Dal punto di vista corale l’apporto è continuo e costante da parte di entrambe le tifoserie. Vengono effettuati dei cori per i diffidati e contro le forze dell’ordine. Entrambe le tifoserie onorano inoltre i rispettivi gemellati presenti per l’occasione.
I matuziani effettuano maggiormente dei cori secchi a differenza dei savonesi che addirittura, ad inizio secondo tempo, portano avanti incessantemente lo stesso coro per circa venti minuti. Belle le manate in entrambi i settori.
Sul campo la squadra ospite, nonostante un inizio arrembante del Savona, chiude il primo tempo in vantaggio di due reti ad una. La seconda rete è siglata, su calcio di rigore, da Cabeccia che viene costantemente insultato dai tifosi savonesi, evidentemente a causa del suo recente passato con la casacca della squadra di casa e per essere poi passato agli eterni rivali della Sanremese.
Nel secondo tempo la Sanremese porta a tre le reti di vantaggio, ma il Savona, nonostante l’inferiorità numerica per un’espulsione, accorcia le distanze. Intorno alla mezzora c’è una seconda espulsione ai danni della squadra di casa e quel punto la Sanremese dilaga, siglando altre due reti e fissando il risultato finale sul 5-2.
Nel settore ospiti l’entusiasmo è ovviamente alle stelle. I cori aumentano di intensità, sopratutto quelli di scherno nei confronti dei sostenitori avverarsi, e c’è anche spazio per ricordare i ragazzi che frequentavano le gradinate di Sanremo e Albenga e che adesso non ci sono più.
Gli ultras del Savona sono ovviamente di umore differente, ma non lo danno minimamente a vedere. I decibel del loro tifo non diminuiscono assolutamente ed effettuano anche alcuni simpatici cori goliardici, quasi disinteressandosi della partita, visto che la sconfitta sul campo è ormai acquisita.
Al triplice fischio entrambe le squadre si recano sotto il settore dei propri sostenitori per ringraziare i tifosi per il supporto e per raccogliere, a loro volta, gli applausi per l’impegno profuso nel rettangolo di gioco.
Mentre mi allontano dall’impianto sportivo di Savona posso ancora sentire i cori di insulti reciproci di entrambe le tifoserie. Cori di sfottò, di sfida, di minaccia, per una rivalità profonda tra due tifoserie che avranno comunque l’occasione di fronteggiarsi ancora nel corso di questa stagione di Serie D che è ormai alle porte.
Daniele Caroleo